Rumore e polveri: confermata la responsabilità di Roma Capitale per le immissioni intollerabili
Immissioni intollerabili e responsabilità della P.A.
Con l’ordinanza n. 29798 del 12 novembre 2025, la Corte di Cassazione affronta un tema centrale nel diritto civile e amministrativo: la responsabilità della Pubblica Amministrazione per immissioni intollerabili derivanti dalla gestione delle infrastrutture stradali. Il caso riguarda Roma Capitale e le immissioni da rumore e polveri sottili generate dalla Tangenziale Est.
La vicenda
I residenti lamentavano rumori oltre i limiti, polveri sottili e barriere fonoassorbenti inefficaci. La Corte d’appello disponeva pannelli fonoassorbenti, finestre inadeguate, limite di velocità a 30 km/h e un aumento del risarcimento.
Il quadro giuridico: il principio del neminem laedere
La Corte ribadisce che, quando la P.A. produce immissioni intollerabili, risponde ex art. 2043 c.c. e il giudice può imporre misure specifiche di riduzione delle immissioni ai sensi dell’art. 2058 c.c.
Motivi del ricorso e decisione della Cassazione
- Polveri sottili: motivo inammissibile, nessun omesso esame.
- Limite di velocità: misura legittima e compatibile con la discrezionalità amministrativa.
- Pannelli fonoassorbenti: valutazione tecnica insindacabile.
- Onere della prova e risarcimento: nessuna violazione dell’art. 2697 c.c.
- Risarcimento agli eredi: nessuna duplicazione
- Il giudice può imporre misure tecniche alla P.A.?
Sì.
- Le immissioni acustiche e da polveri danno diritto al risarcimento?
Sì.
- Perché il limite dei 30 km/h?
Per ridurre rumore e polveri.
- Gli eredi possono ottenere un risarcimento autonomo?
No.
- Le barriere fonoassorbenti sono sempre obbligatorie?
Solo quando risultano la misura più idonea.