Ingiusta detenzione e mancanza di condizione di procedibilità:
quando spetta la riparazione?
Corte Suprema di Cassazione – Sezione Quarta Penale – Sentenza n. 37623 del 18 novembre 2025
La Corte di Cassazione ribadisce che il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione sussiste anche quando la misura cautelare è stata applicata in mancanza di una condizione di procedibilità, successivamente riconosciuta solo nel giudizio di merito a seguito di una diversa qualificazione giuridica del fatto rispetto a quella considerata in sede cautelare.
In particolare, si è affermato che la nozione di “decisione irrevocabile” di cui all’art. 314, comma 2, cod. proc. pen., comprende anche quella emessa all’esito del giudizio di merito, sempre che da essa si evinca la mancanza, sin dall’origine, delle condizioni di applicabilità della misura.
FAQ:
- Quando spetta la riparazione per ingiusta detenzione?
La riparazione spetta quando la misura cautelare è stata applicata o mantenuta senza i presupposti previsti dagli artt. 273 e 280 c.p.p., e tale illegittimità è accertata con decisione irrevocabile.
- La mancanza di una condizione di procedibilità può generare ingiusta detenzione?
Sì. La Cassazione conferma che la riparazione spetta anche se la misura cautelare è stata applicata senza una condizione di procedibilità, accertata solo nel merito a seguito di diversa qualificazione del fatto.
- Cosa significa “ingiustizia formale” nel contesto dell’art. 314 c.p.p.?
Si parla di ingiustizia formale quando il provvedimento cautelare risulta illegittimo sin dall’origine per mancanza dei presupposti normativi.
- Il giudice della riparazione può valutare l’illegittimità della misura cautelare?
No. L’accertamento deve provenire dal giudice cautelare o dal giudice del merito tramite decisione irrevocabile.
- Il comportamento dell’imputato può escludere la riparazione?
Sì, se l’imputato ha dato o concorso a dare causa alla misura cautelare con dolo o colpa grave, salvo i casi in cui la mancanza dei presupposti è accertata “ab origine”.